domenica 29 luglio 2012

La difficoltà di dire di "no"


Sei tra le persone che hanno difficoltà nel dire di no di fronte alle richieste esplicite o indirette che ti vengono rivolte? Negare il tuo aiuto, ti fa sentire di deludere le aspettative di chi si rivolge a te? Spesso prendi più impegni di quanti ne puoi gestire?
Da qui deriva la sensazione di vivere una vita "intasata" in cui non hai più modo di scegliere e in cui tutto ciò che fai ha il gusto del "dovere".
Dire di sì o di no è una grossa responsabilità, nei confronti sia di noi stessi, sia delle persone coinvolte e per le ripercussioni che le nostre scelte hanno.
Un buon modo per capire quando dire di sì e quando di no è quello di praticare la consapevolezza delle tue scelte: prima di rispondere ad una richiesta prenditi tempo, il tempo di respirare, di chiederti cosa accadrebbe se dicessi di no e cosa accadrebbe se dicessi di sì, prenditi il tempo di capire se la tua risposta dipende dal tuo senso del dovere o dalla tua generosità; prenditi il tempo per capire se dalla tua risposta dipende che tu ti senta o meno amata/o, accettata/o, compresa/o.

AFFERMAZIONI
  • Posso dire di no ed essere amata/o lo stesso
  • Anche se dico di no sono accettata/o e amata/o
  • i miei no sono sani e giusti
  • Scelgo io se e quando essere generosa/o e altruista
  • Posso essere generosa/o anche se dico di no

sabato 21 luglio 2012

Mantenere lo stato di gioia

Per mantenere a lungo un sentimento di positività, prova a soffermarti su ciò che ti procura gioia, senza farne un consumo "mordi e fuggi". Soffermati sul profumo del pane fresco, sul profumo di un fiore, sul gusto di un gelato, su una carezza data o ricevuta., sulla vista di un tramonto, sulla lettura di una bella poesia, sull'ascolto di una musica che ti piace.
Dice Torkom Saraydarian nel suo libro Gioia è guarigione, ed. Amrita: "Quando provi gioia, cerca di mantenere questo sentimento almeno per alcune ore, restando nella sua onda. Un minuto di gioia puo' accendere in te tutte le luci e farti diventare una persona piena di successo, bella ed attraente, perfino per molti mesi."

giovedì 12 luglio 2012

Benedire e ringraziare

Bene-dire cioè "dire bene" di qualcuno o qualcosa: una parola che porta affetto, conforto, comprensione, sarà di buon auspicio, attirerà fortuna e farà realizzare progetti.
Benedire ci permette inoltre di essere consapevoli di quanto abbiamo: una casa accogliente, amici, una macchina, una bicicletta, una città con servizi, la possibilità di acquistare qualcosa, la salute, il vedere, il sentire... e potrei continuare all'infinito.
Ringraziare perché viviamo (malgrado ciò che accade) in una società libera che permette ai nostri giovani di divertirsi senza la paura di essere uccisi da un cecchino, falciati da una granata, ringraziare perché viviamo in pace.
Ringraziare perché grazie a tante persone che lavorano nel mondo sottopagate e spesso sfruttate, i nostri supermercati sono pieni di merce che è arrivata sui banchi dopo tanta fatica, sudore e sfruttamento. Quante schiene piegate per ore e ore sotto il sole cocente a raccogliere frutti che noi ci limitiamo a scegliere, mettere in una busta, portare a casa e mangiare? Proviamo a guardare, quando acquistiamo qualcosa da dove proviene e inviamo benedizioni a quelle mani sfruttate di donne, bambini, giovani, anziani con cui sono venute in contatto, dall'altra parte del mondo. Inviamo loro una benedizione, un pensiero amorevole, l'augurio che possano avere un futuro migliore!

BENEDIZIONI
· Che tu possa essere felice e vivere in prosperità e abbondanza!
· Che tu possa vivere con facilità e gioia!

Per informazione sui nostri corsi: viviamoinpositivo@gmail.com

giovedì 5 luglio 2012

Riconciliarsi

Possiamo prenderci cura di noi stessi e di chi amiamo solo se impariamo a non sentire gli altri separati da noi.
Aiutiamo noi stessi e gli altri solo se non giudichiamo o critichiamo noi e gli altri. Il pensiero: "Voglio che cambi, così com'è non mi sta bene" è fonte di grandi sofferenze.
Spesso ci arrabbiamo con qualcuno perché non siamo in grado di vedere che quella persona sta agendo sull'onda della forza di abitudine che gli è stata trasmessa e che lo stesso avviene a noi. Quando siamo in grado di vedere in noi le abitudini ereditate dai genitori, dai nostri antenati, dall'ambiente, allora ci accorgiamo che molta della nostra intransigenza deriva dalle nostre radici. Grazie a questa consapevolezza possiamo eliminare le difficoltà che incontriamo nel rapporto con gli altri e "riconciliarci".

AFFERMAZIONI:
  • Mi permetto di imparare a riconoscere e capire le fonti di rabbia, giiudizio e critica in me.
  • Voglio imparare a nutrire ogni giorno i semi della comprensione in me.

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