mercoledì 24 ottobre 2012

Benedite!


Diffondere vibrazioni positive cambia la tua vita e quella di chi ti sta attorno.
Allora comincia dal mattino iniziando la tua giornata benedicendo tutto ciò che ti circonda, il letto dove hai dormito, la tua stanza, l'abbondanza che regna nella tua vita.
Benedici la tua giornata perché bene-dire significa riconoscere che tutto ciò che hai è già perfetto così com'è ora.
Incrociando le persone per strada, sull’autobus, al lavoro, benedici tutti. La vibrazione della tua benedizione porterà pace nel loro cammino illuminandolo e circondandoli di amore.
Augura mentalmente a chi incontri: salute, gioia, relazioni felici, abbondanza, prosperità.
Tali benedizioni come dei semi germoglieranno presto anche nella tua vita.
Quando passeggi, benedici la tua città e tutti coloro che vi vivono e che la governano.
Anche quando qualcuno ti offende, rispondi con una benedizione silenziosa. Tali benedizioni sono come uno scudo che ti proteggerà dall'ignoranza.
Anche quando qualcosa va storto, benedici poiché la vita sta per insegnarti qualcosa.
Benedire significa desiderare il bene incondizionato per gli altri  ed è un modo per donare gratuitamente poiché coloro che benedirai  non sapranno mai della tua benedizione.

domenica 21 ottobre 2012

La perseveranza


La Perseveranza è forza di volontà, intesa come capacità di attuare costantemente libere scelte di miglioramento. Forza di volontà e desiderio, se ben combinati, costituiscono una coppia irresistibile. La Perseveranza ha sempre rappresentato la differenza tra successo e fallimento.
La perseveranza è uno stato mentale, per cui può essere coltivata. La perseveranza è fondata su basi ben precise, tra le quali:

1. Precisione di intenti: sapere ciò che si vuole è una forte motivazione;
2. Obiettivo: è più facile mantenere la perseveranza se si persegue un obiettivo in cui si crede;
3. Fiducia in sé stessi: credere di avere la capacità di conseguire un risultato;
4. Precisione: programmi precisi incoraggiano la perseveranza;
5. Conoscenza accurata: l'esperienza acquisita e la conoscenza specifica, favoriscono la perseveranza;
6. Cooperazione: la collaborare con gli altri aiuta a sviluppare la perseveranza;
7. Forza di volontà: concentrare i propri pensieri sull'obiettivo comporta perseveranza;
8. Abitudine: la perseveranza è il diretto risultato dell'abitudine, la mente assorbe le esperienze quotidiane dalle quali si nutre.

COME SVILUPPARE LA PERSEVERANZA
La base della perseveranza è la forza di volontà. Se volete realizzare il vostro desiderio, dovete abituarvi alla perseveranza.Ci sono quattro semplici passaggi per abituarsi ad avere perseveranza, richiedono solo un po' di tempo e di applicazione. I passaggi sono:

1. Una meta precisa, sostenuta da un forte desiderio di raggiungerla;
2. Un programma ben preciso da pianificare;
3. Una mente aperta alle influenze positive e incoraggianti;
4. L'unione con una o più persone che ci incoraggino a proseguire nei nostri intenti.

Bibliografia:
Marcello Bonazzola "Manuale per il benessere spirituale"

domenica 14 ottobre 2012

Razionalizzare le emozioni


Quando un'emozione negativa ci assale possiamo provare a "razionalizzarla".
Ogni situazione che viviamo viene commentata interiormente. Le emozioni derivano dalle considerazioni che facciamo sugli eventi. I pensieri possono essere razionali o irrazionali. I pensieri razionali sono considerazioni realistiche e oggettive, aiutano a raggiungere i propri scopi e provocano reazioni emotive adeguate alla situazione.I pensieri irrazionali sono considerazioni irrealistiche, esagerate, ostacolano il conseguimento dei propri scopi e provocano reazioni emotive eccessive sia come intensità, sia come durata.

Facciamo attenzione ai pensieri irrazionali, eccone alcune categorie principali:
1. DOVERIZZAZIONI: consistono nel ritenere che “le cose devono assolutamente andare in un certo modo”; che “gli altri devono assolutamente comportarsi in un certo modo”; che “io devo assolutamente avere quello che voglio”.

2. ESPRESSIONI DI INSOPPORTABILITA’: consistono in pensieri del tipo “Non lo sopporto…”; “Non tollero che…”; “È insopportabile…”.

3. VALUTAZIONI GLOBALI SU SE STESSI E SUGLI ALTRI: consiste nel giudicare una persona nella globalità partendo da un solo elemento osservato; etichettare.

4. PENSIERI CATASTROFIZZANTI: consistono nel considerare il verificarsi di certe cose come un evento “terribile”, “orrendo” quando obiettivamente sarebbe solo spiacevole o fastidioso.

5. INDISPENSABILITA’, BISOGNI ASSOLUTI: consistono in affermazioni che trasformano in bisogno assoluto ciò che obiettivamente sarebbe solo preferibile. Prendono la forma di pensieri quali: “Non posso rinunciare a…”; “Ho assolutamente bisogno di…”; “Non posso fare a meno di…”. 

Il modo più diretto per liberarsi dei pensieri irrazionali è “attaccarli” mettendoli in discussione.
In alcuni casi lo facciamo naturalmente (es. sto guardando un film dell’orrore e mi dico “E’ solo un film!” oppure se mentre guidiamo siamo costretti a rallentare perché davanti a noi c’è un auto con la scritta “scuola guida” possiamo dirci: “E’ normale che vada piano, è successo anche a me”. Queste frasi ci aiutano a mantenere la calma.).

Bibliografia: M. Di Pietro nel testo "L’educazione razionale-emotiva", ed. Erickson